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FOCUS NM - F1, Gp del Giappone: Max Verstappen e la Red Bull tornano a dominare, ma ecco perché la Ferrari può essere ottimista
08.04.2024 15:08 di Napoli Magazine

NAPOLI - Dopo la sbornia della gara di Melbourne in Australia, nel viaggio orientale in terra giapponese arriva un bello schiaffo che ci riporta subito all’inevitabile realtà dei fatti. I freni della Red Bull, evidentemente, non possono rompersi ogni domenica e quando la vettura di Milton Keynes si ritrova nel pieno della propria affidabilità, in una pista favorevole alla conformazione del prodigio a quattro ruote guidato da Max Verstappen e Sergio Perez che, tra l’altro, ha beneficiato di nuovi aggiornamenti volti a migliorare ulteriormente la macchina, non ce n’è per nessuno. L’iridato olandese vola solitario in una gara che, al netto di un mescolarsi di strategie diverse optate dai vari team, non ha mai avuto dubbi su chi dovesse essere il vincitore. Verstappen, ancora amareggiato per il ritiro nel precedente Gran Premio, era arrivato a Suzuka con la promessa di distruggere la concorrenza e non ha disatteso le aspettative della propria Scuderia. C’è sempre modo e tempo per parlare della grandezza del campione del Mondo in carica, ma ciò che sta sorprendendo in questo inizio di stagione è la costanza ritrovata di un Sergio Perez che fa esattamente il suo dovere da seconda guida, ovvero fare lo scudiero di Max e proteggere la seconda posizione in quello che è stato il terzo 1-2 Red Bull in quattro gare. L’olandese e il messicano hanno assestato il loro “schiaffo”, ma la realtà è che il dolore è stato meno intenso di quanto ci si potesse aspettare in casa Ferrari. È logico, esultare per l’ultimo gradino del podio, conquistato ancora da un sempre brillante Carlos Sainz, e per il quarto posto in rimonta di Charles Leclerc, non si addice alla grande storia della Scuderia di Maranello, eppure, queste conferme di miglioramento e di affidabilità da parte del team in Rosso non possono che far ben sperare per il futuro della Ferrari. La SF-24 conclude la quarta gara consecutiva con almeno uno dei due piloti a podio, riduce il gap con una Red Bull che già ha portato aggiornamenti migliorativi (attesi in Ferrari per il Gran Premio di Imola), e dimostra di aver sistemato molti punti deboli della scorsa, disastrosa, stagione. La nota dolente arriva dalla qualifica in cui la vettura si è dimostrata meno competitiva del solito e anche da un Charles Leclerc che nella sessione del sabato non ha dato il meglio di sé, piazzandosi in ottava posizione. Sainz, quarto al via e terzo alla conclusione della gara, piazza un altro colpo di rara importanza, dimostrando, attualmente, di essere il pilota vestito di Rosso con il migliore stato di forma. Nonostante ciò, è proprio la gara di Leclerc a dare indicazioni di ottimismo per il futuro. La Ferrari non ha consumato le gomme e ha avuto un passo gara molto interessante, soprattutto se comparato con le Scuderie che, ai nastri di partenza, avrebbero dovuto lottare con la Rossa, ovvero McLaren, Mercedes e Aston Martin. Le tre Scuderie, che condividono la stessa motorizzazione, hanno, per diverse motivazioni, avuto un weekend altalenante e non sono mai state in competizione con una Ferrari che, ad oggi, è ad un livello superiore. Norris, quinto, conquista punti importanti per la McLaren tenendosi dietro il solito indomabile Alonso, George Russell, il compagno Piastri e un Lewis Hamilton che, in attesa della sua avventura in Ferrari, è sempre più in difficoltà nel capire la sua Mercedes. Menzione d’onore al “padrone di casa” Yuki Tsunoda che conquista un punto proprio nella sua terra, il Giappone, che fa festeggiare gli uomini della Visa CashApp Racing Bulls. Disastrosa, invece, la gara di Ocon e Gasly, costretti a guidare una Alpine davvero mal costruita. Anche la Sauber evidenzia nuovamente gli errori già visti nei pit stop delle precedenti gare che vanificano, ancora una volta, le prove dei propri piloti. In Ferrari, comunque, parlare di festa è sbagliato, ma l’ottimismo che trapela nell’ambiente rosso è più che giustificato e il lavoro di Vasseur porta con sé idee interessanti e tanta curiosità. Il pensiero, ovviamente, è rivolto a chi sta più in alto che per quanto dominante, può non essere irraggiungibile. La pista di Suzuka era favole alla vettura di Milton Keynes e le possibilità di sorpasso erano limitate, ci saranno piste, invece, in cui la Ferrari può dire la propria in un Mondiale dove “migliorare” è l’unica parola d’ordine. Un pensiero, infine, va al casco portato in pista da Charles Leclerc che ricorda l’amico, scomparso anni fa in un tragico incidente proprio a Suzuka, Jules Bianchi. Un talento portatoci via troppo presto e che avrebbe, sicuramente, corso in Ferrari.

 

Emanuele Petrarca

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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FOCUS NM - F1, Gp del Giappone: Max Verstappen e la Red Bull tornano a dominare, ma ecco perché la Ferrari può essere ottimista

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08/04/2024 - 15:08

NAPOLI - Dopo la sbornia della gara di Melbourne in Australia, nel viaggio orientale in terra giapponese arriva un bello schiaffo che ci riporta subito all’inevitabile realtà dei fatti. I freni della Red Bull, evidentemente, non possono rompersi ogni domenica e quando la vettura di Milton Keynes si ritrova nel pieno della propria affidabilità, in una pista favorevole alla conformazione del prodigio a quattro ruote guidato da Max Verstappen e Sergio Perez che, tra l’altro, ha beneficiato di nuovi aggiornamenti volti a migliorare ulteriormente la macchina, non ce n’è per nessuno. L’iridato olandese vola solitario in una gara che, al netto di un mescolarsi di strategie diverse optate dai vari team, non ha mai avuto dubbi su chi dovesse essere il vincitore. Verstappen, ancora amareggiato per il ritiro nel precedente Gran Premio, era arrivato a Suzuka con la promessa di distruggere la concorrenza e non ha disatteso le aspettative della propria Scuderia. C’è sempre modo e tempo per parlare della grandezza del campione del Mondo in carica, ma ciò che sta sorprendendo in questo inizio di stagione è la costanza ritrovata di un Sergio Perez che fa esattamente il suo dovere da seconda guida, ovvero fare lo scudiero di Max e proteggere la seconda posizione in quello che è stato il terzo 1-2 Red Bull in quattro gare. L’olandese e il messicano hanno assestato il loro “schiaffo”, ma la realtà è che il dolore è stato meno intenso di quanto ci si potesse aspettare in casa Ferrari. È logico, esultare per l’ultimo gradino del podio, conquistato ancora da un sempre brillante Carlos Sainz, e per il quarto posto in rimonta di Charles Leclerc, non si addice alla grande storia della Scuderia di Maranello, eppure, queste conferme di miglioramento e di affidabilità da parte del team in Rosso non possono che far ben sperare per il futuro della Ferrari. La SF-24 conclude la quarta gara consecutiva con almeno uno dei due piloti a podio, riduce il gap con una Red Bull che già ha portato aggiornamenti migliorativi (attesi in Ferrari per il Gran Premio di Imola), e dimostra di aver sistemato molti punti deboli della scorsa, disastrosa, stagione. La nota dolente arriva dalla qualifica in cui la vettura si è dimostrata meno competitiva del solito e anche da un Charles Leclerc che nella sessione del sabato non ha dato il meglio di sé, piazzandosi in ottava posizione. Sainz, quarto al via e terzo alla conclusione della gara, piazza un altro colpo di rara importanza, dimostrando, attualmente, di essere il pilota vestito di Rosso con il migliore stato di forma. Nonostante ciò, è proprio la gara di Leclerc a dare indicazioni di ottimismo per il futuro. La Ferrari non ha consumato le gomme e ha avuto un passo gara molto interessante, soprattutto se comparato con le Scuderie che, ai nastri di partenza, avrebbero dovuto lottare con la Rossa, ovvero McLaren, Mercedes e Aston Martin. Le tre Scuderie, che condividono la stessa motorizzazione, hanno, per diverse motivazioni, avuto un weekend altalenante e non sono mai state in competizione con una Ferrari che, ad oggi, è ad un livello superiore. Norris, quinto, conquista punti importanti per la McLaren tenendosi dietro il solito indomabile Alonso, George Russell, il compagno Piastri e un Lewis Hamilton che, in attesa della sua avventura in Ferrari, è sempre più in difficoltà nel capire la sua Mercedes. Menzione d’onore al “padrone di casa” Yuki Tsunoda che conquista un punto proprio nella sua terra, il Giappone, che fa festeggiare gli uomini della Visa CashApp Racing Bulls. Disastrosa, invece, la gara di Ocon e Gasly, costretti a guidare una Alpine davvero mal costruita. Anche la Sauber evidenzia nuovamente gli errori già visti nei pit stop delle precedenti gare che vanificano, ancora una volta, le prove dei propri piloti. In Ferrari, comunque, parlare di festa è sbagliato, ma l’ottimismo che trapela nell’ambiente rosso è più che giustificato e il lavoro di Vasseur porta con sé idee interessanti e tanta curiosità. Il pensiero, ovviamente, è rivolto a chi sta più in alto che per quanto dominante, può non essere irraggiungibile. La pista di Suzuka era favole alla vettura di Milton Keynes e le possibilità di sorpasso erano limitate, ci saranno piste, invece, in cui la Ferrari può dire la propria in un Mondiale dove “migliorare” è l’unica parola d’ordine. Un pensiero, infine, va al casco portato in pista da Charles Leclerc che ricorda l’amico, scomparso anni fa in un tragico incidente proprio a Suzuka, Jules Bianchi. Un talento portatoci via troppo presto e che avrebbe, sicuramente, corso in Ferrari.

 

Emanuele Petrarca

 

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