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G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Napoli, gli affari sono affari"
28.05.2022 22:00 di Napoli Magazine

NAPOLI - Amarcord inevitabile con tre spine nel cuore. Ancora un po’ di malumori e di amarezze nell’ultima pagina della stagione ormai alle spalle dell’allenatore filosofo. Lucianone non l’avrebbe mai immaginato, malgrado le esperienze acquisite un po’ dappertutto. In altre parole Spalletti si sta ancora mangiando le dita delle mani per la rabbia e dentro di se ha ancora bisogno di rigenerarsi per uno scudetto facile facile e incredibilmente perduto. E’ fatto così il tecnico toscano che cova un’incredibile voglia di rivincita personale, roba da logorarsi l’anima. Dipendesse da lui rigiocherebbe di nuovo quelle tre stramaledette partite – Fiorentina, Roma e Empoli – che hanno rallentato la strada degli azzurri, lasciando via libera all’Inter e soprattutto il Milan, un guaio irrimediabile. Spalletti però non si è arreso, lo scudetto è soltanto un argomento rimandato e da lui posto al nuovo ordine del giorno nel segno della continuità tecnica e delle certezze. Ecco perché all’indomani dell’ultima partita giocata, quella con lo Spezia, ha lanciato messaggi piuttosto espliciti e fin troppo chiari, i conti però deve farli con il club che si è imposto limiti economici e finanziari insuperabili. Nella nuova progettualità ecco i tormenti di Spalletti, tre spine che non gli danno serenità: un nome su tutti, quello di Koulibaly ed anche quello di Ospina, proprio nell’ottica della continuità, elementi essenziali per dare seguito alla missione che ha proposto a se stesso. Bisogna riconoscere comunque che il club non è rimasto con le mani in mano sul fronte del mercato, giacchè sono state concluse operazioni di rilievo che riguardano soprattutto l’acquisizione del cartellino di Anguissa, dell’esterno di fascia sinistra Olivera e di un giovanotto di belle speranze come kvaratskhelia. Ma non basta: l’argomento all’ordine del giorno è quello che riguarda in particolare il Comandante Koulibaly. Il gigante senegalese ha un altro anno di contratto, contratto che alle cifre di cui gode attualmente, il Napoli non intende rinnovare. Le offerte non gli mancano e per lui c’è in prima fila la Juve, Juve che intanto lascia libero Bernardeschi a cui piace tanto a De Laurentiis. Un’altra spina per Spalletti è tra l’altro rappresentata dai due portieri, Ospina e Meret. In effetti il mister la sua scelta l’ha già fatta, adesso tocca alla società disegnare il loro futuro. La spina più pungente è tuttavia un’altra. Si tratta di Victor Osimhen, stella del mercato del Napoli e dal quale il club di Castel Volturno ragionevolmente intende ottenere il massimo beneficio possibile, non meno di cento milioni di euro, una montagna d’oro, a cui nessuno rinuncerebbe. Logica da Spalletti una smorfia di rassegnazione: Osimhen è il bomber che nelle valutazioni essenziali potrebbe trascinare il Napoli nella prossima stagione nel recupero dello scudetto perduto, è lui la spina più dolorosa di Lucianone, ma gli affari sono affari…

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Napoli, gli affari sono affari"

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28/05/2024 - 22:00

NAPOLI - Amarcord inevitabile con tre spine nel cuore. Ancora un po’ di malumori e di amarezze nell’ultima pagina della stagione ormai alle spalle dell’allenatore filosofo. Lucianone non l’avrebbe mai immaginato, malgrado le esperienze acquisite un po’ dappertutto. In altre parole Spalletti si sta ancora mangiando le dita delle mani per la rabbia e dentro di se ha ancora bisogno di rigenerarsi per uno scudetto facile facile e incredibilmente perduto. E’ fatto così il tecnico toscano che cova un’incredibile voglia di rivincita personale, roba da logorarsi l’anima. Dipendesse da lui rigiocherebbe di nuovo quelle tre stramaledette partite – Fiorentina, Roma e Empoli – che hanno rallentato la strada degli azzurri, lasciando via libera all’Inter e soprattutto il Milan, un guaio irrimediabile. Spalletti però non si è arreso, lo scudetto è soltanto un argomento rimandato e da lui posto al nuovo ordine del giorno nel segno della continuità tecnica e delle certezze. Ecco perché all’indomani dell’ultima partita giocata, quella con lo Spezia, ha lanciato messaggi piuttosto espliciti e fin troppo chiari, i conti però deve farli con il club che si è imposto limiti economici e finanziari insuperabili. Nella nuova progettualità ecco i tormenti di Spalletti, tre spine che non gli danno serenità: un nome su tutti, quello di Koulibaly ed anche quello di Ospina, proprio nell’ottica della continuità, elementi essenziali per dare seguito alla missione che ha proposto a se stesso. Bisogna riconoscere comunque che il club non è rimasto con le mani in mano sul fronte del mercato, giacchè sono state concluse operazioni di rilievo che riguardano soprattutto l’acquisizione del cartellino di Anguissa, dell’esterno di fascia sinistra Olivera e di un giovanotto di belle speranze come kvaratskhelia. Ma non basta: l’argomento all’ordine del giorno è quello che riguarda in particolare il Comandante Koulibaly. Il gigante senegalese ha un altro anno di contratto, contratto che alle cifre di cui gode attualmente, il Napoli non intende rinnovare. Le offerte non gli mancano e per lui c’è in prima fila la Juve, Juve che intanto lascia libero Bernardeschi a cui piace tanto a De Laurentiis. Un’altra spina per Spalletti è tra l’altro rappresentata dai due portieri, Ospina e Meret. In effetti il mister la sua scelta l’ha già fatta, adesso tocca alla società disegnare il loro futuro. La spina più pungente è tuttavia un’altra. Si tratta di Victor Osimhen, stella del mercato del Napoli e dal quale il club di Castel Volturno ragionevolmente intende ottenere il massimo beneficio possibile, non meno di cento milioni di euro, una montagna d’oro, a cui nessuno rinuncerebbe. Logica da Spalletti una smorfia di rassegnazione: Osimhen è il bomber che nelle valutazioni essenziali potrebbe trascinare il Napoli nella prossima stagione nel recupero dello scudetto perduto, è lui la spina più dolorosa di Lucianone, ma gli affari sono affari…

 

 

Gianfranco Lucariello

 

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