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G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Luciano Spalletti, il “Turco Napoletano” per passione"
04.12.2022 23:03 di Napoli Magazine

NAPOLI - Come Totò: Spalletti il “Turco Napoletano”, per passione, per attaccamento e per la voglia di fare più che bene, nelle sue virtù dell’arte calcistica. Avrà scommesso su se stesso il timoniere toscano che nelle vene gli scorre sicuramente la ”cazzimma” partenoea, quella che il principe della risata manifestava da gran maestro sui set cinematografici. Un altro accostamento, nel virtuale parallelo tra l’altissimo e nobile personaggio della Sanità, con l’uomo di Castel Volturno: Spalletti si è messo nella testa e nel cuore l’idea di onorare la città in riva al Golfo con il terzo scudetto, forse ancora più complicato e difficile da vincere rispetto a quello storico, grazie a quella squadra che vantava il più grande calciatore di tutti i tempi e all’epoca giocatori di primissimo piano come Bruno Giordano, Salvatore Bagni, Andrea Carnevale, Claudio Garella, Beppe Bruscolotti, Francesco Romano e tanti altri. Quello di oggi è un Napoli altrettanto perfetto, forse ancora di più, formato e composto con tanti giovanotti di buonissima tecnica e con incredibili capacità tattiche, rilevate e incamerate pressochè ad occhi chiusi dal Lucianone toscano. Ma tutto questo non basta, malgrado gli inchini e i riconoscimenti verso la squadra del cuore che ha chiuso il campionato di “apertura” con ben otto punti di vantaggio. In giro ci sono personaggi che si agitano nei loro discorsi sibillini e che ripropongono un cambio di marcia delle inseguitrici, rimescolando nelle loro parole uno sprofondamento della squadra del cuore: “Tiè tiè”, avrebbe replicato il Principe, ricorrendo alla scaramanzia partenopea. Spalletti invece si è spostato armi e bagagli in Turchia riallineando il Napoli sulla nuova linea di partenza allo scopo di ripetere, replicando le imprese azzurre anche nel campionato di “chiusura”, senza nessun cedimento che da altre parti vogliono immaginare. E guai a parlare di calciomercato negli ambienti del club. C’è la saggezza manageriale di Giuntoli a non intaccare la solidità dello spogliatoio azzurro. Sarebbe da stolti lacerare la serenità di un gruppo così ben amministrato dall’allenatore, dallo staff tecnico e dallo stato maggiore del club. Sembra infatti di capire che qualsivoglia operazione in arrivo e partenza, sarà rinviata alla fine della stagione: ecco il senso comune, “questi siamo e questi resteremo sino alla fine”, un indirizzo del tutto condivisibile nel consolidare la compattezza dell’organico. Si parla intanto dell’eventualità a tratti prospettata di cambiare qualcosa sotto il profilo tattico nel ritiro in Turchia. Perfezionare sì, cambiare no, sinceramente sarebbe una follia, visto che il Napoli ha ripetutamente mostrato di essere una macchina perfetta. Voltando pagina riecco che giorno dopo giorno emergono tantissimi e gravissimi particolari del terremoto che sta squassando il calcio italiano. C’è da discutere all’infinito in attesa di tanti altri capitoli che dovranno portare alla luce chissà quante altre traumatiche verità. Sì, sia fatta giustizia senza alcuna riserva, una volta per tutte. 

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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04/12/2024 - 23:03

NAPOLI - Come Totò: Spalletti il “Turco Napoletano”, per passione, per attaccamento e per la voglia di fare più che bene, nelle sue virtù dell’arte calcistica. Avrà scommesso su se stesso il timoniere toscano che nelle vene gli scorre sicuramente la ”cazzimma” partenoea, quella che il principe della risata manifestava da gran maestro sui set cinematografici. Un altro accostamento, nel virtuale parallelo tra l’altissimo e nobile personaggio della Sanità, con l’uomo di Castel Volturno: Spalletti si è messo nella testa e nel cuore l’idea di onorare la città in riva al Golfo con il terzo scudetto, forse ancora più complicato e difficile da vincere rispetto a quello storico, grazie a quella squadra che vantava il più grande calciatore di tutti i tempi e all’epoca giocatori di primissimo piano come Bruno Giordano, Salvatore Bagni, Andrea Carnevale, Claudio Garella, Beppe Bruscolotti, Francesco Romano e tanti altri. Quello di oggi è un Napoli altrettanto perfetto, forse ancora di più, formato e composto con tanti giovanotti di buonissima tecnica e con incredibili capacità tattiche, rilevate e incamerate pressochè ad occhi chiusi dal Lucianone toscano. Ma tutto questo non basta, malgrado gli inchini e i riconoscimenti verso la squadra del cuore che ha chiuso il campionato di “apertura” con ben otto punti di vantaggio. In giro ci sono personaggi che si agitano nei loro discorsi sibillini e che ripropongono un cambio di marcia delle inseguitrici, rimescolando nelle loro parole uno sprofondamento della squadra del cuore: “Tiè tiè”, avrebbe replicato il Principe, ricorrendo alla scaramanzia partenopea. Spalletti invece si è spostato armi e bagagli in Turchia riallineando il Napoli sulla nuova linea di partenza allo scopo di ripetere, replicando le imprese azzurre anche nel campionato di “chiusura”, senza nessun cedimento che da altre parti vogliono immaginare. E guai a parlare di calciomercato negli ambienti del club. C’è la saggezza manageriale di Giuntoli a non intaccare la solidità dello spogliatoio azzurro. Sarebbe da stolti lacerare la serenità di un gruppo così ben amministrato dall’allenatore, dallo staff tecnico e dallo stato maggiore del club. Sembra infatti di capire che qualsivoglia operazione in arrivo e partenza, sarà rinviata alla fine della stagione: ecco il senso comune, “questi siamo e questi resteremo sino alla fine”, un indirizzo del tutto condivisibile nel consolidare la compattezza dell’organico. Si parla intanto dell’eventualità a tratti prospettata di cambiare qualcosa sotto il profilo tattico nel ritiro in Turchia. Perfezionare sì, cambiare no, sinceramente sarebbe una follia, visto che il Napoli ha ripetutamente mostrato di essere una macchina perfetta. Voltando pagina riecco che giorno dopo giorno emergono tantissimi e gravissimi particolari del terremoto che sta squassando il calcio italiano. C’è da discutere all’infinito in attesa di tanti altri capitoli che dovranno portare alla luce chissà quante altre traumatiche verità. Sì, sia fatta giustizia senza alcuna riserva, una volta per tutte. 

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

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