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GOLAZO - Mollichelli su "NM": "I giochi lassù non sono ancora finiti"
19.01.2022 19:33 di Napoli Magazine

NAPOLI - Stiamo assistendo ad un campionato strano ed il calendario asimmetrico c'entra poco o nulla. Strano per l'incidenza del maledetto covid e le sue dannate varianti, per gli arbitraggi sempre più incerti fors'anche perché i fischietti sanno che c'è un occhio in più a seguire le azioni e quindi tendono inavvertitamente a sentirsi protetti e al diavolo i richiami all'ordine sempre più frequenti. Poi, ci sono i casi limite come quello accaduto al Meazza, protagonista in negativo l'arbitro Serra che ha condannato il Milan passato da una probabile vittoria ad una sicura sconfitta contro l'intraprendente Spezia guidato dalla panchina da Thiago Motta ex interista. Un grave errore di valutazione da parte di Serra ma non certo da definire tecnico. Grave perché ha interrotto il cliché adottato per l'intero incontro: fischiare il meno possibile falli così così. Poi, certo, l'interpretazione del vantaggio richiede un'esperienza notevole e tanta classe naturale. Concetto Lo Bello non decretò il rigore e concesse il vantaggio - poi concretizzatosi - in una finale di coppa dei Campioni! Ma Lo Bello è stato un fuoriclasse dell'arbitraggio, unico. Arbitrasse oggi, dispenserebbe ammonizioni ed espulsioni a josa e certo punirebbe cascatori e false vittime. La giornata appena conclusasi è stata favorevole ai colori azzurri: pareggio tra Atalanta ed Inter - con tanto di messaggio di complimenti alle contendenti della società di Aurelio Primo -, sconfitta del Milan ma nessun commento. E così gli spallettiani si ritrovano a due punti dai rossoneri ed a quattro dall'Inter che però ha una partita in meno. I giochi lassù non sono ancora finiti, specie se gli azzurri riuscissero a battere l'Inter il prossimo 13 febbraio. Potrebbe essere una data spartiacque, a patto che non si cada più in quegli strambi vuoti di memoria come recentemente accaduto al Maradona. Ed ora, un po' di Bologna-Napoli. Finché hanno palleggiato, e lo sanno fare bene, non c'è stata partita anche per la scarsezza avvilente dei felsinei. Qualcosa non è andato per il verso giusto quando, con il ritorno di Osimhen (bentornato zolla gialla), ci si è affidati ai lanci lunghi, al gioco primigenio. E' questa una constatazione di fatto. Non è stato un bel finale fors'anche per la sopravvenuta stanchezza e così si è concesso al piccolo Bologna la speranza della rimonta. Finalmente un Lozano solo Messico e neanche una nuvola. E un imperioso Lobotka che non sta facendo rimpiangere un certo Anguissa. Prossima avversaria, la Salernitana che proprio non mi viene da definire derby del sud. Ma guai a pensare di averlo vinto ancor prima di giocarlo in virtù di una noblesse oblige, virtù che non ti regala certo i tre punti.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

Napoli Magazine

 

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GOLAZO - Mollichelli su "NM": "I giochi lassù non sono ancora finiti"

di Napoli Magazine

19/01/2024 - 19:33

NAPOLI - Stiamo assistendo ad un campionato strano ed il calendario asimmetrico c'entra poco o nulla. Strano per l'incidenza del maledetto covid e le sue dannate varianti, per gli arbitraggi sempre più incerti fors'anche perché i fischietti sanno che c'è un occhio in più a seguire le azioni e quindi tendono inavvertitamente a sentirsi protetti e al diavolo i richiami all'ordine sempre più frequenti. Poi, ci sono i casi limite come quello accaduto al Meazza, protagonista in negativo l'arbitro Serra che ha condannato il Milan passato da una probabile vittoria ad una sicura sconfitta contro l'intraprendente Spezia guidato dalla panchina da Thiago Motta ex interista. Un grave errore di valutazione da parte di Serra ma non certo da definire tecnico. Grave perché ha interrotto il cliché adottato per l'intero incontro: fischiare il meno possibile falli così così. Poi, certo, l'interpretazione del vantaggio richiede un'esperienza notevole e tanta classe naturale. Concetto Lo Bello non decretò il rigore e concesse il vantaggio - poi concretizzatosi - in una finale di coppa dei Campioni! Ma Lo Bello è stato un fuoriclasse dell'arbitraggio, unico. Arbitrasse oggi, dispenserebbe ammonizioni ed espulsioni a josa e certo punirebbe cascatori e false vittime. La giornata appena conclusasi è stata favorevole ai colori azzurri: pareggio tra Atalanta ed Inter - con tanto di messaggio di complimenti alle contendenti della società di Aurelio Primo -, sconfitta del Milan ma nessun commento. E così gli spallettiani si ritrovano a due punti dai rossoneri ed a quattro dall'Inter che però ha una partita in meno. I giochi lassù non sono ancora finiti, specie se gli azzurri riuscissero a battere l'Inter il prossimo 13 febbraio. Potrebbe essere una data spartiacque, a patto che non si cada più in quegli strambi vuoti di memoria come recentemente accaduto al Maradona. Ed ora, un po' di Bologna-Napoli. Finché hanno palleggiato, e lo sanno fare bene, non c'è stata partita anche per la scarsezza avvilente dei felsinei. Qualcosa non è andato per il verso giusto quando, con il ritorno di Osimhen (bentornato zolla gialla), ci si è affidati ai lanci lunghi, al gioco primigenio. E' questa una constatazione di fatto. Non è stato un bel finale fors'anche per la sopravvenuta stanchezza e così si è concesso al piccolo Bologna la speranza della rimonta. Finalmente un Lozano solo Messico e neanche una nuvola. E un imperioso Lobotka che non sta facendo rimpiangere un certo Anguissa. Prossima avversaria, la Salernitana che proprio non mi viene da definire derby del sud. Ma guai a pensare di averlo vinto ancor prima di giocarlo in virtù di una noblesse oblige, virtù che non ti regala certo i tre punti.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

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