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FOCUS NM - Champions, girone difficile ma non impossibile per il Napoli di Luciano Spalletti: lente d’ingrandimento su Liverpool, Glasgow Rangers e Ajax
27.08.2022 19:11 di Napoli Magazine

NAPOLI - Gli azzurri, dopo due anni di Europa League, ritrovano la Champions League e sfideranno Liverpool, Glasgow Rangers e Ajax nella fase a gironi. 
 
I partenopei debutteranno allo stadio Maradona il 7 settembre contro il Liverpool (ritorno in Inghilterra il 1° novembre) di Jurgen Klopp, ormai figura “familiare” in quel di Fuorigrotta: è la settima volta che gli azzurri affrontano i Reds. Nei sei precedenti, due vittorie per i partenopei, due pareggi e due sconfitte. L’ultima al Maradona risale alla stagione 2019-2020, con la vittoria del Napoli per 2-0, con i gol di Dries Mertens e Fernando Llorente. Al ritorno 1-1 ad Anfield, sempre in gol il belga e pari di Lovren nella ripresa. Il Liverpool è sicuramente l’avversaria più temibile del girone: finalista della passata edizione della Champions League, sconfitta dal Real Madrid di Carlo Ancelotti e, sempre nella scorsa stagione, il Liverpool è diventato il primo club inglese a vincere tutte e sei le partite di una fase a gironi di Champions. Il problema resta una serie di infortuni che condurranno i Reds a cercare, sul mercato, un nuovo centrocampista. Klopp fa i conti anche con l’addio di Manè, ma può contare ancora sulla stella Salah. Il 30enne è il calciatore più pagato della storia del Liverpool (11,9 milioni di euro a stagione), vanta 33 gol in 56 partite di Champions League, con un’edizione vinta nel 2019 e 120 gol in 6 stagioni di Premier League. La novità di questo Liverpool è l’arrivo di Darwin Nunez, centravanti giunto dal Benfica per 100 milioni di euro ed è la speranza in attacco dell’allenatore tedesco. E poi c’è Jurgen Klopp: il tedesco è al timone di questa squadra dal 2015, con un trionfo nel 2019. Il suo Liverpool gioca con il 4-3-3, con i movimenti che sono impressi nella mente dei calciatori. L’uomo in più dei Reds è sicuramente l’Anfield. "Quando morirò non portatemi al cimitero, seppellitemi ad Anfield, lì sono nato e lì voglio morire", disse Steven Gerrard, bandiera ed ex capitano del Liverpool, spiegando alla perfezione quanto questo stadio sia il cuore pulsante del tifo Reds e quanto possa rivelarsi davvero il dodicesimo uomo in campo. E poi c’è la Kop: dal 1906 una delle curve di questo stadio è chiamata ufficialmente Spion Kop, dal nome di una collina nella regione sudafricana del Natal, luogo di una tragica battaglia della seconda guerra Anglo-Boera (1900). Questo conflitto vide una grave sconfitta con numerose perdite da parte delle forze britanniche: molti dei caduti erano proprio soldati provenienti da Liverpool e inquadrati nel reggimento di fanteria del Lancashire. Secondo una leggenda narrata della tifoseria locale, i tifosi della Kop possono “risucchiare la palla in rete” quando il Liverpool attacca verso la porta sotto la curva, credenza che sottolinea l’entusiasmo con cui i fans sostengono senza sosta la loro squadra. La capacità totale della Kop fu drasticamente ridotta a seguito dell’adozione delle misure di sicurezza istituite dopo la strage di Hillsborough, risalente al 1989, che provocò la morte di 96 persone. Nel 1994, poi, Anfield è diventato uno stadio con soli posti a sedere e la capacità totale della Kop è stata portata a circa 12.500 spettatori. Il marchio di fabbrica dei Reds resta comunque sicuramente il coro “You’ll Never Walk Alone”. Nel corso di una finale di Coppa d’Inghilterra, a Wembley nel 1965, contro il Leeds, i tifosi del Liverpool intonarono ancora una volta la canzone per far capire ai propri calciatori che non avrebbero mai camminato da soli. Da allora, è diventato l’inno della tifoseria dei Reds ed è apprezzato dall’intero panorama calcistico mondiale. 


 
LIVERPOOL (4-3-3): Alisson; Alexander-Arnold, Matip, Van Dijk, Robertson; Thiago, Fabinho, Henderson; Salah, Nunez, Diaz.

 

Il Napoli, subito dopo il Liverpool, volerà in Scozia per affrontare i Glasgow Rangers il 13 settembre (ritorno a Napoli il 26 ottobre). Era sicuramente la squadra da evitare della quarta fascia: l'avvio di campionato e il grande percorso ai preliminari hanno confermato quanto l'avversario possa essere insidioso. La stella è il capitano James Henry Tavernier: esterno della difesa, ma solo sulla carta. Il 30enne è capace di agire benissimo sulla fascia e farsi trovare pronto in zona goal e su calcio di rigore. Nella scorsa stagione ha realizzato 18 reti in tutte le competizioni e in quella attuale è già a 3 reti e 2 assist dopo 8 partite. È infatti anche il rigorista dei Rangers. Da tenere d’occhio inoltre il difensore Borna Barisic e gli attaccanti Antonio Colak e Ryan Kent. Pressing, corsa sulle fasce e gioco aereo i punti di forza, difesa non impeccabile il punto debole. Il Napoli affronterà per la prima volta nella sua storia i Glasgow Rangers. L’ultima sfida degli azzurri contro una squadra scozzese risale alla Coppa delle Fiere del 1967-68. Il Napoli era allenato dal “Petisso” Bruno Pesaola. Il confronto con gli Hibernians si concluse con l’estromissione napoletana dalla competizione (4-1 all'andata a Napoli, 5-0 al ritorno ad Edinburgo). I Glasgow Rangers sono una delle squadre più titolate della Scozia, ma nel 2012 hanno subito un clamoroso fallimento, con conseguente retrocessione in Terza Divisione; questo crollo momentaneo trova le sue radici nei primi anni 2000 quando la società iniziò a registrare continue perdite finanziarie, dovute ad investimenti sbagliati e ad una cattiva gestione economico-finanziaria da parte del management. In pochi anni i Rangers sono risaliti in Premiership e sono tornati a strappare il titolo ai cugini del Celtic nel 2021 prima di vincere la Coppa di Scozia nel 2022, ma non solo: gli scozzesi hanno raggiunto anche la finale di Europa League sempre nel 2022, perdendo con i tedeschi del Francoforte. La casa dei Glasgow Rangers è l’Ibrox Stadium, che ospita i match degli scozzesi dal 30 dicembre 1899. L’impianto ha ospitato match storici, ma è stato protagonista anche di due grandi disastri che hanno segnato il mondo del calcio. Il primo risale al 5 aprile 1902, durante il match Scozia-Inghilterra. Le forti piogge dei giorni precedenti avevano infatti provocato il crollo delle tribune in legno della Western Tribune Stand, facendo precipitare per 12 metri centinaia di spettatori. Alla fine, si contarino 25 morti ed oltre 300 feriti. Il 12 gennaio 1971, il dramma riaccadde. Nel corso del derby cittadino contro il Celtic, a pochi minuti dalla fine del match, dopo il vantaggio degli ospiti, il pubblico iniziò a sfollare. All’ultimo istante arrivò il pari dei Rangers e, nel corso dei festeggiamenti, sulla scalinata 13 la calca si fece opprimente: con la caduta di un bambino, si pensa che ci sia stata una drammatica reazione a catena. Alla fine rimasero schiacciate 66 persone. Nel 1989, adeguandosi alle nuove leggi, l‘Ibrox Stadium subì un altro restyling. La capienza venne quasi dimezzata, con i posti, tutti rigorosamente a sedere, che diventarono 44.000, aumentati poi agli attuali 51.000. La carica di Ibrox è leggendaria e fa sì che i Glasgow Rangers riescano ad esprimere al meglio il loro gioco e la loro aggressività, mentre trovano enormi difficoltà in trasferta.


 
GLASGOW RANGERS (4-3-3): McLaughlin; Tavernier, Goldson, Sands, Barisic; Lundstram, Kamara, Lawrence; Tillman, Colak, Kent.

 

L’ultima squadra a chiudere il Gruppo A è l’Ajax (ad Amsterdam il 4 ottobre e il 12 ottobre a Napoli). L’unico precedente risale in Coppa delle Fiere nella stagione 1969/70: gli azzurri vinsero 1-0 all'andata e persero per 4-0 (dopo i tempi supplementari) in Olanda. L’Ajax partecipa alla fase a gironi di Champions League per la quinta edizione consecutiva: nelle ultime quattro, due volte ha superato il girone (2021/22 e 2018/19) e due volte è stata eliminata (2019/20 e 2020/21). I lancieri hanno cambiato allenatore dopo la partenza, direzione Manchester United, di Ten Hag. Al suo posto è stato ingaggiato Alfred Schreuder, vice allenatore al Barcellona prima dell'esperienza in prima squadra con il Bruges negli ultimi sei mesi. L’obiettivo dell’olandese è rimarcare le orme dei suoi predecessori e, nonostante la sconfitta in Supercoppa d’Olanda, al momento è a punteggio pieno in campionato. Le stelle sono Dusan Tadic e Jurrien Timber. Il serbo, approdato ad Amsterdam nel 2018 per 13.7 milioni di euro, è il capitano dei lancieri. Da quando è arrivato in Olanda il suo talento è esploso e ha conquistato tanti tifosi in giro per l'Europa. Tuttofare da  centrocampo in su nell'11 di Schreuder, resta un leader di riferimento nello spogliatoio. Il talento di riferimento dei lancieri è il difensore Timber (classe 2001). Ormai alla sua terza stagione in prima squadra, è un centrale reattivo e abituato a giocare con la retroguardia alta. Ora, dopo la cessione di Schuurs al Torino, ha assunto la leadership della difesa, anche se la retroguardia dei lancieri è ancora da sistemare: in campionato sono già a 9 punti, con 13 gol fatti e 8 subiti. Occhio anche a Bergwijn e Brobbey. E poi c’è Lorenzo Lucca, il primo italiano nella storia dell’Ajax, già in gol con la seconda squadra. La Johan Cruijff Arena, già nota come Amsterdam Arena, ospita le partite casalinghe della nazionale olandese di calcio e dell'Ajax. Ha ospitato anche le gare della squadra di football americano degli Amsterdam Admirals dal 1997 al 2007. È lo stadio più capiente dei Paesi Bassi, potendo contenere 54.990 posti ed è dotato dei più moderni comfort; è tra gli stadi classificati con 4 stelle dall'UEFA, grazie anche alle misure di sicurezza di cui è dotato. È uno degli impianti che hanno ospitato la fase finale del campionato europeo di calcio del 2000. Si è disputata anche la semifinale in cui l'Italia vinse ai calci di rigore proprio contro i Paesi Bassi. Il 20 maggio 1998 lo stadio ospitò la finale di Champions League vinta dal Real Madrid contro la Juventus, mentre il 15 maggio 2013 ha ospitato la finale di Europa League vinta dal Chelsea contro il Benfica. Dal 25 aprile 2017 ha assunto il nome di Johan Cruijff in memoria del fuoriclasse olandese, venuto a mancare l'anno precedente. Il 9 agosto seguente fu comunicato che il cambio di nome sarebbe stato effettivo dal 25 ottobre 2017, ma per questioni burocratiche l'entrata in vigore della nuova denominazione fu, come reso noto il 5 aprile 2018, rimandata all'inizio della stagione agonistica 2018-2019, per la precisione nell'agosto 2018. Nell’Amsterdam Arena si sono esibite anche star internazionali della musica come Michael Jackson, Anastacia, Tina Turner, David Bowie, Bon Jovi, Eminem, Robbie Williams, André Hazes, i Red Hot Chili Peppers, The Rolling Stones, Céline Dion, U2, AC/DC, Metallica, Madonna, Coldplay, Muse, Beyoncé, Pink e Harry Styles. 

 

AJAX (4-2-3-1) Pasveer, Rensch, Timber, Blind, Wijndal; Taylor, Alvarez; Tadic, Antony, Bergwijn; Brobbey.

 

Preziosa Lombardi 
 
Napoli Magazine
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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27/08/2024 - 19:11

NAPOLI - Gli azzurri, dopo due anni di Europa League, ritrovano la Champions League e sfideranno Liverpool, Glasgow Rangers e Ajax nella fase a gironi. 
 
I partenopei debutteranno allo stadio Maradona il 7 settembre contro il Liverpool (ritorno in Inghilterra il 1° novembre) di Jurgen Klopp, ormai figura “familiare” in quel di Fuorigrotta: è la settima volta che gli azzurri affrontano i Reds. Nei sei precedenti, due vittorie per i partenopei, due pareggi e due sconfitte. L’ultima al Maradona risale alla stagione 2019-2020, con la vittoria del Napoli per 2-0, con i gol di Dries Mertens e Fernando Llorente. Al ritorno 1-1 ad Anfield, sempre in gol il belga e pari di Lovren nella ripresa. Il Liverpool è sicuramente l’avversaria più temibile del girone: finalista della passata edizione della Champions League, sconfitta dal Real Madrid di Carlo Ancelotti e, sempre nella scorsa stagione, il Liverpool è diventato il primo club inglese a vincere tutte e sei le partite di una fase a gironi di Champions. Il problema resta una serie di infortuni che condurranno i Reds a cercare, sul mercato, un nuovo centrocampista. Klopp fa i conti anche con l’addio di Manè, ma può contare ancora sulla stella Salah. Il 30enne è il calciatore più pagato della storia del Liverpool (11,9 milioni di euro a stagione), vanta 33 gol in 56 partite di Champions League, con un’edizione vinta nel 2019 e 120 gol in 6 stagioni di Premier League. La novità di questo Liverpool è l’arrivo di Darwin Nunez, centravanti giunto dal Benfica per 100 milioni di euro ed è la speranza in attacco dell’allenatore tedesco. E poi c’è Jurgen Klopp: il tedesco è al timone di questa squadra dal 2015, con un trionfo nel 2019. Il suo Liverpool gioca con il 4-3-3, con i movimenti che sono impressi nella mente dei calciatori. L’uomo in più dei Reds è sicuramente l’Anfield. "Quando morirò non portatemi al cimitero, seppellitemi ad Anfield, lì sono nato e lì voglio morire", disse Steven Gerrard, bandiera ed ex capitano del Liverpool, spiegando alla perfezione quanto questo stadio sia il cuore pulsante del tifo Reds e quanto possa rivelarsi davvero il dodicesimo uomo in campo. E poi c’è la Kop: dal 1906 una delle curve di questo stadio è chiamata ufficialmente Spion Kop, dal nome di una collina nella regione sudafricana del Natal, luogo di una tragica battaglia della seconda guerra Anglo-Boera (1900). Questo conflitto vide una grave sconfitta con numerose perdite da parte delle forze britanniche: molti dei caduti erano proprio soldati provenienti da Liverpool e inquadrati nel reggimento di fanteria del Lancashire. Secondo una leggenda narrata della tifoseria locale, i tifosi della Kop possono “risucchiare la palla in rete” quando il Liverpool attacca verso la porta sotto la curva, credenza che sottolinea l’entusiasmo con cui i fans sostengono senza sosta la loro squadra. La capacità totale della Kop fu drasticamente ridotta a seguito dell’adozione delle misure di sicurezza istituite dopo la strage di Hillsborough, risalente al 1989, che provocò la morte di 96 persone. Nel 1994, poi, Anfield è diventato uno stadio con soli posti a sedere e la capacità totale della Kop è stata portata a circa 12.500 spettatori. Il marchio di fabbrica dei Reds resta comunque sicuramente il coro “You’ll Never Walk Alone”. Nel corso di una finale di Coppa d’Inghilterra, a Wembley nel 1965, contro il Leeds, i tifosi del Liverpool intonarono ancora una volta la canzone per far capire ai propri calciatori che non avrebbero mai camminato da soli. Da allora, è diventato l’inno della tifoseria dei Reds ed è apprezzato dall’intero panorama calcistico mondiale. 


 
LIVERPOOL (4-3-3): Alisson; Alexander-Arnold, Matip, Van Dijk, Robertson; Thiago, Fabinho, Henderson; Salah, Nunez, Diaz.

 

Il Napoli, subito dopo il Liverpool, volerà in Scozia per affrontare i Glasgow Rangers il 13 settembre (ritorno a Napoli il 26 ottobre). Era sicuramente la squadra da evitare della quarta fascia: l'avvio di campionato e il grande percorso ai preliminari hanno confermato quanto l'avversario possa essere insidioso. La stella è il capitano James Henry Tavernier: esterno della difesa, ma solo sulla carta. Il 30enne è capace di agire benissimo sulla fascia e farsi trovare pronto in zona goal e su calcio di rigore. Nella scorsa stagione ha realizzato 18 reti in tutte le competizioni e in quella attuale è già a 3 reti e 2 assist dopo 8 partite. È infatti anche il rigorista dei Rangers. Da tenere d’occhio inoltre il difensore Borna Barisic e gli attaccanti Antonio Colak e Ryan Kent. Pressing, corsa sulle fasce e gioco aereo i punti di forza, difesa non impeccabile il punto debole. Il Napoli affronterà per la prima volta nella sua storia i Glasgow Rangers. L’ultima sfida degli azzurri contro una squadra scozzese risale alla Coppa delle Fiere del 1967-68. Il Napoli era allenato dal “Petisso” Bruno Pesaola. Il confronto con gli Hibernians si concluse con l’estromissione napoletana dalla competizione (4-1 all'andata a Napoli, 5-0 al ritorno ad Edinburgo). I Glasgow Rangers sono una delle squadre più titolate della Scozia, ma nel 2012 hanno subito un clamoroso fallimento, con conseguente retrocessione in Terza Divisione; questo crollo momentaneo trova le sue radici nei primi anni 2000 quando la società iniziò a registrare continue perdite finanziarie, dovute ad investimenti sbagliati e ad una cattiva gestione economico-finanziaria da parte del management. In pochi anni i Rangers sono risaliti in Premiership e sono tornati a strappare il titolo ai cugini del Celtic nel 2021 prima di vincere la Coppa di Scozia nel 2022, ma non solo: gli scozzesi hanno raggiunto anche la finale di Europa League sempre nel 2022, perdendo con i tedeschi del Francoforte. La casa dei Glasgow Rangers è l’Ibrox Stadium, che ospita i match degli scozzesi dal 30 dicembre 1899. L’impianto ha ospitato match storici, ma è stato protagonista anche di due grandi disastri che hanno segnato il mondo del calcio. Il primo risale al 5 aprile 1902, durante il match Scozia-Inghilterra. Le forti piogge dei giorni precedenti avevano infatti provocato il crollo delle tribune in legno della Western Tribune Stand, facendo precipitare per 12 metri centinaia di spettatori. Alla fine, si contarino 25 morti ed oltre 300 feriti. Il 12 gennaio 1971, il dramma riaccadde. Nel corso del derby cittadino contro il Celtic, a pochi minuti dalla fine del match, dopo il vantaggio degli ospiti, il pubblico iniziò a sfollare. All’ultimo istante arrivò il pari dei Rangers e, nel corso dei festeggiamenti, sulla scalinata 13 la calca si fece opprimente: con la caduta di un bambino, si pensa che ci sia stata una drammatica reazione a catena. Alla fine rimasero schiacciate 66 persone. Nel 1989, adeguandosi alle nuove leggi, l‘Ibrox Stadium subì un altro restyling. La capienza venne quasi dimezzata, con i posti, tutti rigorosamente a sedere, che diventarono 44.000, aumentati poi agli attuali 51.000. La carica di Ibrox è leggendaria e fa sì che i Glasgow Rangers riescano ad esprimere al meglio il loro gioco e la loro aggressività, mentre trovano enormi difficoltà in trasferta.


 
GLASGOW RANGERS (4-3-3): McLaughlin; Tavernier, Goldson, Sands, Barisic; Lundstram, Kamara, Lawrence; Tillman, Colak, Kent.

 

L’ultima squadra a chiudere il Gruppo A è l’Ajax (ad Amsterdam il 4 ottobre e il 12 ottobre a Napoli). L’unico precedente risale in Coppa delle Fiere nella stagione 1969/70: gli azzurri vinsero 1-0 all'andata e persero per 4-0 (dopo i tempi supplementari) in Olanda. L’Ajax partecipa alla fase a gironi di Champions League per la quinta edizione consecutiva: nelle ultime quattro, due volte ha superato il girone (2021/22 e 2018/19) e due volte è stata eliminata (2019/20 e 2020/21). I lancieri hanno cambiato allenatore dopo la partenza, direzione Manchester United, di Ten Hag. Al suo posto è stato ingaggiato Alfred Schreuder, vice allenatore al Barcellona prima dell'esperienza in prima squadra con il Bruges negli ultimi sei mesi. L’obiettivo dell’olandese è rimarcare le orme dei suoi predecessori e, nonostante la sconfitta in Supercoppa d’Olanda, al momento è a punteggio pieno in campionato. Le stelle sono Dusan Tadic e Jurrien Timber. Il serbo, approdato ad Amsterdam nel 2018 per 13.7 milioni di euro, è il capitano dei lancieri. Da quando è arrivato in Olanda il suo talento è esploso e ha conquistato tanti tifosi in giro per l'Europa. Tuttofare da  centrocampo in su nell'11 di Schreuder, resta un leader di riferimento nello spogliatoio. Il talento di riferimento dei lancieri è il difensore Timber (classe 2001). Ormai alla sua terza stagione in prima squadra, è un centrale reattivo e abituato a giocare con la retroguardia alta. Ora, dopo la cessione di Schuurs al Torino, ha assunto la leadership della difesa, anche se la retroguardia dei lancieri è ancora da sistemare: in campionato sono già a 9 punti, con 13 gol fatti e 8 subiti. Occhio anche a Bergwijn e Brobbey. E poi c’è Lorenzo Lucca, il primo italiano nella storia dell’Ajax, già in gol con la seconda squadra. La Johan Cruijff Arena, già nota come Amsterdam Arena, ospita le partite casalinghe della nazionale olandese di calcio e dell'Ajax. Ha ospitato anche le gare della squadra di football americano degli Amsterdam Admirals dal 1997 al 2007. È lo stadio più capiente dei Paesi Bassi, potendo contenere 54.990 posti ed è dotato dei più moderni comfort; è tra gli stadi classificati con 4 stelle dall'UEFA, grazie anche alle misure di sicurezza di cui è dotato. È uno degli impianti che hanno ospitato la fase finale del campionato europeo di calcio del 2000. Si è disputata anche la semifinale in cui l'Italia vinse ai calci di rigore proprio contro i Paesi Bassi. Il 20 maggio 1998 lo stadio ospitò la finale di Champions League vinta dal Real Madrid contro la Juventus, mentre il 15 maggio 2013 ha ospitato la finale di Europa League vinta dal Chelsea contro il Benfica. Dal 25 aprile 2017 ha assunto il nome di Johan Cruijff in memoria del fuoriclasse olandese, venuto a mancare l'anno precedente. Il 9 agosto seguente fu comunicato che il cambio di nome sarebbe stato effettivo dal 25 ottobre 2017, ma per questioni burocratiche l'entrata in vigore della nuova denominazione fu, come reso noto il 5 aprile 2018, rimandata all'inizio della stagione agonistica 2018-2019, per la precisione nell'agosto 2018. Nell’Amsterdam Arena si sono esibite anche star internazionali della musica come Michael Jackson, Anastacia, Tina Turner, David Bowie, Bon Jovi, Eminem, Robbie Williams, André Hazes, i Red Hot Chili Peppers, The Rolling Stones, Céline Dion, U2, AC/DC, Metallica, Madonna, Coldplay, Muse, Beyoncé, Pink e Harry Styles. 

 

AJAX (4-2-3-1) Pasveer, Rensch, Timber, Blind, Wijndal; Taylor, Alvarez; Tadic, Antony, Bergwijn; Brobbey.

 

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