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FOCUS NM - Napoli inarrestabile, Osimhen sfida le leggi della fisica e vola verso il tricolore, ma l’uomo in più contro lo Spezia è Kvaratskhelia
06.02.2023 18:58 di Napoli Magazine

NAPOLI – Il Napoli mette a segno un altro successo e continua spedito la sua corsa verso lo scudetto: batte lo Spezia 3-0 e si porta a +13 dalla seconda in classifica. Nel match contro la squadra di Gotti, il Napoli ha messo da parte per un attimo la sola splendida bellezza che ha contraddistinto la sua stagione e ha messo in campo soprattutto convinzione, intelligenza e determinazione. Uno Spezia che ha saputo mettere la giusta pressione agli azzurri, ma al momento giusto la squadra di Spalletti ha colpito e definitivamente affondato i liguri. Nel lunch match al Picco si è reso protagonista ancora una volta Victor Osimhen: il nigeriano ormai viaggia spedito nel ruolo di capocannoniere del campionato e i panni di leader tecnico di questa squadra ormai li veste alla perfezione. Una doppietta che certifica ancora una volta uno stato di forma impressionante e, tra un gol e l’altro, il nigeriano sfida anche le leggi della fisica, con un’elevazione impressionante di 2,58 metri sul gol di testa, che regala il doppio vantaggio agli azzurri. Dopo un gesto atleticamente mostruoso, approfitta del regalo di Kvara e perfeziona il definitivo 3-0 per gli azzurri. Napoli si gode questo grande bomber in campo, ma anche un uomo dal cuore umile: Osimhen al Picco si è reso protagonista anche fuori dal match, dove nel corso del riscaldamento, dopo aver colpito con una pallonata una tifosa, scavalca la gradinata per scusarsi. Un gesto che dovrebbe essere la normalità, ma raramente visto negli stadi, se contiamo soprattutto i cori vergognosi che hanno accompagnato la partita, dimostrando a quei “tifosi” sugli spalti come si vince in campo, ma anche nella vita. Osimhen è ormai un vero protagonista di questa stagione straordinaria del Napoli, ma al Picco per me la differenza l’ha fatta Khvicha Kvaratskhelia: dal nulla e quasi come un risveglio di soprassalto arriva il penalty che può sbloccare la gara. Kvara posiziona il pallone e non si fa sopraffare da quella che poteva essere la pressione del momento, mostrandosi freddissimo nella realizzazione del rigore. Quando arrivò a Napoli abbiamo constatato da subito le enormi qualità tecniche che possiede, ma anche che fosse poco predisposto al gioco di squadra, o almeno per come lo intende Luciano Spalletti. Il georgiano, nella massima umiltà che lo contraddistingue, si è messo nelle mani dell’allenatore, ascoltando tutti i consigli che solo un cultore calcistico come Spalletti gli poteva dare. Partita dopo partita ha messo in campo le sue qualità, ma ampliandole anche nel gioco di squadra. Se prima guardava solo la porta, oggi il suo sguardo si rivolge soprattutto ai compagni, basta guardare il numero di assist che ha nel suo bottino personale e l’enorme altruismo mostrato sul secondo gol di Osimhen. In questo match non possiamo non menzionare la prestazione di Stanislav Lobotka e Mario Rui: se da una parte le prestazioni sontuose dello slovacco non fanno più clamore (contro lo Spezia è praticamente salito in cattedra con una personalità disarmante), dall’altra parte si parla sempre troppo poco delle performance magistrali del portoghese. Ormai è il regista aggiunto del Napoli: attento in fase di copertura e infrenabile in fase di impostazione e nei cambi di gioco. I suoi non sono cross, ma veri e propri arcobaleni. Menzione speciale per Amir Rrahmani e Kim Min-Jae: la cura Spalletti ha dato clamorosi effetti anche sulla coppia difensiva, soprattutto nel caso di Rrahmani. Un kosovaro e un coreano che, partita dopo partita, hanno eretto un muro invalicabile. Una sinergia tra i due così forte, ma soprattutto immediata, che nessuno si sarebbe aspettato qualche tempo fa, dopo la cessione di Koulibaly. Contro lo Spezia, la coppia dei “cuori coreani” ha messo su una prestazione attenta e precisa, annullando completamente qualsiasi mossa offensiva degli avversari. 

 

Preziosa Lombardi

 

Napoli Magazine

 

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FOCUS NM - Napoli inarrestabile, Osimhen sfida le leggi della fisica e vola verso il tricolore, ma l’uomo in più contro lo Spezia è Kvaratskhelia

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06/02/2024 - 18:58

NAPOLI – Il Napoli mette a segno un altro successo e continua spedito la sua corsa verso lo scudetto: batte lo Spezia 3-0 e si porta a +13 dalla seconda in classifica. Nel match contro la squadra di Gotti, il Napoli ha messo da parte per un attimo la sola splendida bellezza che ha contraddistinto la sua stagione e ha messo in campo soprattutto convinzione, intelligenza e determinazione. Uno Spezia che ha saputo mettere la giusta pressione agli azzurri, ma al momento giusto la squadra di Spalletti ha colpito e definitivamente affondato i liguri. Nel lunch match al Picco si è reso protagonista ancora una volta Victor Osimhen: il nigeriano ormai viaggia spedito nel ruolo di capocannoniere del campionato e i panni di leader tecnico di questa squadra ormai li veste alla perfezione. Una doppietta che certifica ancora una volta uno stato di forma impressionante e, tra un gol e l’altro, il nigeriano sfida anche le leggi della fisica, con un’elevazione impressionante di 2,58 metri sul gol di testa, che regala il doppio vantaggio agli azzurri. Dopo un gesto atleticamente mostruoso, approfitta del regalo di Kvara e perfeziona il definitivo 3-0 per gli azzurri. Napoli si gode questo grande bomber in campo, ma anche un uomo dal cuore umile: Osimhen al Picco si è reso protagonista anche fuori dal match, dove nel corso del riscaldamento, dopo aver colpito con una pallonata una tifosa, scavalca la gradinata per scusarsi. Un gesto che dovrebbe essere la normalità, ma raramente visto negli stadi, se contiamo soprattutto i cori vergognosi che hanno accompagnato la partita, dimostrando a quei “tifosi” sugli spalti come si vince in campo, ma anche nella vita. Osimhen è ormai un vero protagonista di questa stagione straordinaria del Napoli, ma al Picco per me la differenza l’ha fatta Khvicha Kvaratskhelia: dal nulla e quasi come un risveglio di soprassalto arriva il penalty che può sbloccare la gara. Kvara posiziona il pallone e non si fa sopraffare da quella che poteva essere la pressione del momento, mostrandosi freddissimo nella realizzazione del rigore. Quando arrivò a Napoli abbiamo constatato da subito le enormi qualità tecniche che possiede, ma anche che fosse poco predisposto al gioco di squadra, o almeno per come lo intende Luciano Spalletti. Il georgiano, nella massima umiltà che lo contraddistingue, si è messo nelle mani dell’allenatore, ascoltando tutti i consigli che solo un cultore calcistico come Spalletti gli poteva dare. Partita dopo partita ha messo in campo le sue qualità, ma ampliandole anche nel gioco di squadra. Se prima guardava solo la porta, oggi il suo sguardo si rivolge soprattutto ai compagni, basta guardare il numero di assist che ha nel suo bottino personale e l’enorme altruismo mostrato sul secondo gol di Osimhen. In questo match non possiamo non menzionare la prestazione di Stanislav Lobotka e Mario Rui: se da una parte le prestazioni sontuose dello slovacco non fanno più clamore (contro lo Spezia è praticamente salito in cattedra con una personalità disarmante), dall’altra parte si parla sempre troppo poco delle performance magistrali del portoghese. Ormai è il regista aggiunto del Napoli: attento in fase di copertura e infrenabile in fase di impostazione e nei cambi di gioco. I suoi non sono cross, ma veri e propri arcobaleni. Menzione speciale per Amir Rrahmani e Kim Min-Jae: la cura Spalletti ha dato clamorosi effetti anche sulla coppia difensiva, soprattutto nel caso di Rrahmani. Un kosovaro e un coreano che, partita dopo partita, hanno eretto un muro invalicabile. Una sinergia tra i due così forte, ma soprattutto immediata, che nessuno si sarebbe aspettato qualche tempo fa, dopo la cessione di Koulibaly. Contro lo Spezia, la coppia dei “cuori coreani” ha messo su una prestazione attenta e precisa, annullando completamente qualsiasi mossa offensiva degli avversari. 

 

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