Arrigo Sacchi, ex allenatore, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport, soffermandosi sulle critiche ricevute dall'Inter: "È inevitabile. Se sei l’allenatore dell’Inter e perdi in casa contro l’Udinese, non ci possono essere applausi. L’Inter di Chivu è a metà del guado: non si capisce se è la sua squadra o se è ancora quella di Inzaghi. Ci vuole pazienza. A Chivu mi permetto di suggerire una sola cosa: faccia di tutto per entrare nelle teste dei suoi giocatori e li convinca a percorrere la strada che lui ha disegnato. Domenica contro l’Udinese ho visto una squadra poco armoniosa e poco equilibrata. Armonia ed equilibrio sono alla base di qualsiasi grande squadra".
Chi vincerà il campionato?
"Non faccio l’indovino di mestiere e, quando c’era, non ho mai fatto tredici al Totocalcio. Però mi sbilancio e dico Napoli. Non penso di andarci molto lontano".
Chi ha fatto il mercato migliore?
"Senza dubbio, il Napoli. Ha preso i giocatori in funzione del gioco che vuole applicare l’allenatore. Così si fa. L’unica incognita è il doppio impegno. La rosa è ampia e può affrontare sia il campionato sia la Champions, però le partite internazionali sono come sanguisughe: ti portano via il sangue, ti vengono a mancare le energie sia nelle gambe sia nel cervello".
di Napoli Magazine
03/09/2025 - 09:13
Arrigo Sacchi, ex allenatore, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport, soffermandosi sulle critiche ricevute dall'Inter: "È inevitabile. Se sei l’allenatore dell’Inter e perdi in casa contro l’Udinese, non ci possono essere applausi. L’Inter di Chivu è a metà del guado: non si capisce se è la sua squadra o se è ancora quella di Inzaghi. Ci vuole pazienza. A Chivu mi permetto di suggerire una sola cosa: faccia di tutto per entrare nelle teste dei suoi giocatori e li convinca a percorrere la strada che lui ha disegnato. Domenica contro l’Udinese ho visto una squadra poco armoniosa e poco equilibrata. Armonia ed equilibrio sono alla base di qualsiasi grande squadra".
Chi vincerà il campionato?
"Non faccio l’indovino di mestiere e, quando c’era, non ho mai fatto tredici al Totocalcio. Però mi sbilancio e dico Napoli. Non penso di andarci molto lontano".
Chi ha fatto il mercato migliore?
"Senza dubbio, il Napoli. Ha preso i giocatori in funzione del gioco che vuole applicare l’allenatore. Così si fa. L’unica incognita è il doppio impegno. La rosa è ampia e può affrontare sia il campionato sia la Champions, però le partite internazionali sono come sanguisughe: ti portano via il sangue, ti vengono a mancare le energie sia nelle gambe sia nel cervello".