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FOCUS NM - F1, Gp d'Australia: Alba Rossa a Melbourne! L'1-2 Ferrari fa sognare i tifosi, mentre la Red Bull scopre le proprie debolezze
25.03.2024 15:08 di Napoli Magazine

NAPOLI - Fu così che, nel divertente circuito di Melbourne in Australia, gli “invincibili” divennero “inaffidabili” e un pilota, al termine del suo contratto e consapevole di non poter guidare più una Ferrari dalla prossima stagione, ha mostrato grinta e orgoglio, riportando la Rossa sul gradino più alto del podio. L’Australia regala il più dolce dei risvegli agli appassionati di Formula 1 e della Ferrari che alle 5, ora italiana, si sono sintonizzati con una flebile, ma giustificata, speranza di vedere la Rossa di Maranello trionfare a discapito dei dominatori austriaci della Red Bull. La terza tappa del Mondiale ci insegna che anche la RB20, che tanto spaventa gli avversari, può mostrare il proprio tallone d’Achille su un’affidabilità che nel circuito di Albert Park è totalmente mancata. Al quarto giro un problema idraulico ai freni ci ha privato di Max Verstappen, costretto al ritiro, mentre Sergio Perez, quinto al traguardo, ha sofferto di graining per quasi tutta la gara, ovvero, la macchina consumava più velocemente del solito le gomme. Ed ecco, dunque, che l’alba italiana si materializza in un’alba Rossa, con un Cavallino che giganteggia su tutto il circuito e che taglia il traguardo con un pazzesco 1-2, firmato da Carlos Sainz e Charles Leclerc. La vittoria della Ferrari non nasce per caso: la Scuderia ha ben figurato in tutte le prove libere e la sensazione di una Red Bull più “umana” e maggiormente in difficoltà rispetto alla compagine italiana c’era già, al netto dei problemi di Verstappen che hanno facilitato il lavoro alla Rossa. Proprio l’olandese della Red Bull interrompe una striscia di vittorie che, da dopo Singapore 2023, lo vedeva come unico e incontrastato proprietario del gradino più alto del podio. Anche in quel caso, fu Carlos Sainz a conquistare la vittoria. “El Matador” sfoggia una prestazione di piena “garra” spagnola e, al netto di una brillantezza smagliante mostrata in pista, il 55 della Rossa si è dimostrato eroico nel reggere un forsennato passo gara, mentre il suo fisico era ancora in riabilitazione dopo l’operazione di rimozione dell’appendice e uno stato febbrile che lo hanno lasciato a letto per 10 giorni. Il pilota, più fragile dal punto di vista fisico, diviene il più devastante, appena abbassata la visiera del casco, in una vittoria che si è compiuta anche grazie a una buona qualifica che lo ha visto piazzarsi secondo, battuto solo da un superbo giro di Verstappen. Nel primo giro, al netto dei problemi di Max, Sainz si è dimostrato mortifero nell’attaccare e sorpassare il rivale, per poi compiere una gara in solitaria. Il “pilota disoccupato” ha ancora una volta battuto Leclerc che si rammarica per una qualifica sbagliata e per un’occasione, comunque, persa. Il secondo posto di Melbourne gli vale anche la seconda piazza nella classifica generale che lo vede distante solo 6 punti da Verstappen. Il tripudio Rosso non è casuale: la macchina ha mostrato affidabilità, facilità nella guida e non ha avuto problemi di gestione delle gomme, punto debole della Rossa fino allo scorso anno. Abbiamo sempre raccontato di una SF-24 solida e dal futuro interessante e questa vittoria non può che aumentare la fiducia sul lavoro di Vasseur e di tutti i componenti del team di Maranello. Oltre il tripudio Rosso, c’è da menzionare l’ottima prestazione della McLaren, con Lando Norris al terzo posto e l’idolo di casa Oscar Piastri quarto. Grandissima soddisfazione anche per Yuki Tsunoda che porta i primi punti per la VisaCashApp Racing Bulls e per la Haas che conquista la nona e la decima posizione in gara con Hulkenberg e Magnussen, mostrando altissimi segnali di crescita. Passiamo alle note dolenti: oltre la Red Bull e un Perez che ha pagato quasi un minuto di ritardo dalla Ferrari, pesa il doppio ritiro dei piloti della Mercedes, protagonista di un weekend disastroso. Male anche la Kick Sauber e gli ennesimi problemi ai pit stop e la Williams, costretta non solo ad “appiedare” il povero Sargeant per favorire Albon, ma rea di non avere i componenti necessari per ricostruire la vettura dello stesso Albon, distrutta dopo un incidente nelle prove libere. A questi livelli, schierare una sola monoposto in griglia per mancanza di materiali è inammissibile. L’alba Rossa risveglia la passione dei tifosi Ferrari e l’inno di Mameli riecheggia sul podio insieme a quello spagnolo dell’indomabile Carlos Sainz. La Ferrari accorcia di soli 4 punti la distanza sulla Red Bull nella classifica costruttori e rafforza le proprie certezze. Quella australiana è solo un’alba Rossa o è “l’alba di un nuovo giorno” in Formula 1? Per adesso, godiamoci il trionfo con la consapevolezza, della Rossa e delle rivali, che a ogni minimo errore, la Scuderia di Maranello non si tirerà indietro per sfruttarlo. 

 

Emanuele Petrarca

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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25/03/2024 - 15:08

NAPOLI - Fu così che, nel divertente circuito di Melbourne in Australia, gli “invincibili” divennero “inaffidabili” e un pilota, al termine del suo contratto e consapevole di non poter guidare più una Ferrari dalla prossima stagione, ha mostrato grinta e orgoglio, riportando la Rossa sul gradino più alto del podio. L’Australia regala il più dolce dei risvegli agli appassionati di Formula 1 e della Ferrari che alle 5, ora italiana, si sono sintonizzati con una flebile, ma giustificata, speranza di vedere la Rossa di Maranello trionfare a discapito dei dominatori austriaci della Red Bull. La terza tappa del Mondiale ci insegna che anche la RB20, che tanto spaventa gli avversari, può mostrare il proprio tallone d’Achille su un’affidabilità che nel circuito di Albert Park è totalmente mancata. Al quarto giro un problema idraulico ai freni ci ha privato di Max Verstappen, costretto al ritiro, mentre Sergio Perez, quinto al traguardo, ha sofferto di graining per quasi tutta la gara, ovvero, la macchina consumava più velocemente del solito le gomme. Ed ecco, dunque, che l’alba italiana si materializza in un’alba Rossa, con un Cavallino che giganteggia su tutto il circuito e che taglia il traguardo con un pazzesco 1-2, firmato da Carlos Sainz e Charles Leclerc. La vittoria della Ferrari non nasce per caso: la Scuderia ha ben figurato in tutte le prove libere e la sensazione di una Red Bull più “umana” e maggiormente in difficoltà rispetto alla compagine italiana c’era già, al netto dei problemi di Verstappen che hanno facilitato il lavoro alla Rossa. Proprio l’olandese della Red Bull interrompe una striscia di vittorie che, da dopo Singapore 2023, lo vedeva come unico e incontrastato proprietario del gradino più alto del podio. Anche in quel caso, fu Carlos Sainz a conquistare la vittoria. “El Matador” sfoggia una prestazione di piena “garra” spagnola e, al netto di una brillantezza smagliante mostrata in pista, il 55 della Rossa si è dimostrato eroico nel reggere un forsennato passo gara, mentre il suo fisico era ancora in riabilitazione dopo l’operazione di rimozione dell’appendice e uno stato febbrile che lo hanno lasciato a letto per 10 giorni. Il pilota, più fragile dal punto di vista fisico, diviene il più devastante, appena abbassata la visiera del casco, in una vittoria che si è compiuta anche grazie a una buona qualifica che lo ha visto piazzarsi secondo, battuto solo da un superbo giro di Verstappen. Nel primo giro, al netto dei problemi di Max, Sainz si è dimostrato mortifero nell’attaccare e sorpassare il rivale, per poi compiere una gara in solitaria. Il “pilota disoccupato” ha ancora una volta battuto Leclerc che si rammarica per una qualifica sbagliata e per un’occasione, comunque, persa. Il secondo posto di Melbourne gli vale anche la seconda piazza nella classifica generale che lo vede distante solo 6 punti da Verstappen. Il tripudio Rosso non è casuale: la macchina ha mostrato affidabilità, facilità nella guida e non ha avuto problemi di gestione delle gomme, punto debole della Rossa fino allo scorso anno. Abbiamo sempre raccontato di una SF-24 solida e dal futuro interessante e questa vittoria non può che aumentare la fiducia sul lavoro di Vasseur e di tutti i componenti del team di Maranello. Oltre il tripudio Rosso, c’è da menzionare l’ottima prestazione della McLaren, con Lando Norris al terzo posto e l’idolo di casa Oscar Piastri quarto. Grandissima soddisfazione anche per Yuki Tsunoda che porta i primi punti per la VisaCashApp Racing Bulls e per la Haas che conquista la nona e la decima posizione in gara con Hulkenberg e Magnussen, mostrando altissimi segnali di crescita. Passiamo alle note dolenti: oltre la Red Bull e un Perez che ha pagato quasi un minuto di ritardo dalla Ferrari, pesa il doppio ritiro dei piloti della Mercedes, protagonista di un weekend disastroso. Male anche la Kick Sauber e gli ennesimi problemi ai pit stop e la Williams, costretta non solo ad “appiedare” il povero Sargeant per favorire Albon, ma rea di non avere i componenti necessari per ricostruire la vettura dello stesso Albon, distrutta dopo un incidente nelle prove libere. A questi livelli, schierare una sola monoposto in griglia per mancanza di materiali è inammissibile. L’alba Rossa risveglia la passione dei tifosi Ferrari e l’inno di Mameli riecheggia sul podio insieme a quello spagnolo dell’indomabile Carlos Sainz. La Ferrari accorcia di soli 4 punti la distanza sulla Red Bull nella classifica costruttori e rafforza le proprie certezze. Quella australiana è solo un’alba Rossa o è “l’alba di un nuovo giorno” in Formula 1? Per adesso, godiamoci il trionfo con la consapevolezza, della Rossa e delle rivali, che a ogni minimo errore, la Scuderia di Maranello non si tirerà indietro per sfruttarlo. 

 

Emanuele Petrarca

 

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