NAPOLI – Continua ad essere faticosissimo il cammino del Napoli in una stagione a dir poco deludente in cui i buoni propositi si sciolgono come neve al sole e l’ultima parola resta sempre al campo, che spietato, dimostra come gli azzurri siano tuttora in grande difficoltà. La sconfitta casalinga contro l’Atalanta, terminata con una pioggia di fischi da parte dei tifosi che hanno espresso tutto il loro disappunto per l’ennesima scialba prestazione, allontana ancor di più gli azzurri dalla possibilità di cogliere l’occasione di qualificarsi in Champions League per la prossima stagione. Il Napoli non riesce a trovare continuità nei risultati e mostra fragilità nel gioco di squadra, sia nella fase difensiva che nella costruzione di occasioni da gol. Troppo spesso si sono visti momenti di confusione in campo e anche i cambi effettuati nel corso del match non si sono rivelati risolutivi. Incassare tre gol è chiaro indice di una difesa da registrare, non riuscire a segnarne nemmeno uno indica che la manovra offensiva non viene supportata adeguatamente e il possesso palla diventa fine a se stesso e inconcludente. Per quanto si facciano proclami e si dica che restano tutte finali da giocare, che si darà il massimo in campo sempre e fino alla fine del campionato, che c’è amarezza e che dispiace per i tifosi, ciò che conta sono i fatti e i fatti dicono che questa squadra è diventata l’ombra di se stessa e deve ritrovarsi. Il compito non è facile per mister Calzona, ma solo con il lavoro settimanale si può provare a salvare il salvabile, regalando ai tifosi del Napoli almeno un finale di stagione che sia degno della maglia che si indossa e dello stemma di campioni d’Italia che si porta cucito sul petto. Altrimenti, ogni partita diventa una lenta agonia verso il termine della stagione e sinceramente tirare i remi in barca ad otto giornate dalla fine sarebbe disarmante. Questione di dignità e di rispetto, per se stessi e per una intera tifoseria appassionata che vive di pane e calcio.