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STANISLAV - Lobotka: "La Champions è un sogno di tutti, ce la giocheremo con chiunque, in passato ho pensato di andar via, poi è arrivato Spalletti e tutto è cambiato, rinnovo? SIamo a buon punto, io voglio restare in azzurro"
14.03.2023 08:40 di Napoli Magazine

NAPOLI - Stanislav Lobotka, centrocampista del Napoli, ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport: "Lo Scudetto? Ormai cominciamo a sentirlo dentro. La sensazione che si avvicina è sempre più forte, gara dopo gara, dopo ogni vittoria. I segreti di questo Napoli? Non so se è una chimica, certo una serie di fattori: la bravura di Giuntoli nello scegliere i calciatori giusti; la forza di Spalletti che ci migliora; la serenità che ci concede la società. Poi, c’è fame dentro ognuno di noi, vogliamo lo scudetto, vogliamo regalarlo ai nostri tifosi che sono fonte di energia dentro e fuori dallo stadio. E puoi anche non star bene in quel momento, puoi non sentirti nel pieno della tua condizione, ma quando avverti la passione della gente, devi riuscire a dar qualcosa in più. Champions? Vincerla è un sogno per tutti, quindi anche per me, ma sappiamo che è difficile, tanto. Ci sono grandi club e questo basta e avanza per definire lo spessore dei concorrenti. Ma noi non abbiamo nulla da perdere, giocheremo senza pressioni, non siamo come il Real Madrid che invece le avvertirà, e quindi saremo leggeri ma decisi. Se riusciamo a passare il turno, potrebbe succedere di incontrarli e noi li affronteremo - loro o chiunque altro - con la convinzione di potercela giocare. Il Napoli in finale non se l’aspettano. Difficoltà in passato? Ho vissuto un momento difficile, non giocavo, poi nel febbraio del 2021 ho avuto il primo dei due interventi alle tonsille. Ma comunque era venuta meno in me la fiducia, ero diventato improvvisamente triste. Ho pensato di andare via? Certo che sì: perché chiunque resti sempre fuori a un certo punto si fa delle domande e può essere tentato di scegliere nuove soluzioni. Certi ragionamenti sono scontati, anche inevitabili: pensavo che Gattuso volesse un tipo di giocatore diverso, non trovavo spazio e quindi per me c’erano problemi. E l’idea di cercare un altro club l’ho avuta. Poi ho perso sei chili, è arrivato Spalletti ed è cominciata un’altra storia. Il mister mi ha concesso a Napoli l’opportunità di ricominciare, dopo una partenza complessa: penso che qui, ormai, in pochi credessero in me. Non era certo semplice. E lui non ha avuto dubbi. Spalletti ha avuto un ruolo, anche abbastanza importante, è tra i tre mister che mi hanno indirizzato la carriera: gli sono grato per avere creduto nelle mie qualità. Osimhen? È tra i primi quattro centravanti al mondo con Haaland, Lewandowsky e Benzema. Calciatori impressionanti, decisivi. Kvaratskhelia è tra i primi tre esterni offensivi, con Vinicius e Mbappé. Lo so che in tanti mi accostano a Iniesta ma io, ovviamente, penso di essere un giocatore diverso. È bello essere paragonati a Iniesta, è una soddisfazione enorme, ma a tratti io ho anche avuto l’impressione che tutti si aspettassero molto da me, e ciò può aver creato anche una forma di pressione. Però è fondamentalmente giusto che mi chiamiate Lobo. I miei idoli? Ronaldinho del Barcellona. Poi sono cresciuto, sono cambiato, ho interpretato il calcio attraverso nuove letture, le mie, quelle di un centrocampista, ho cominciato a restare incantato da Iniesta e da Xavi, poi da Modric e poi Verratti, tutti dello stesso livello, tutti di altissimo livello. Rinnovo? Diciamo che siamo a buon punto, stiamo chiacchierando. È chiaro che io voglio restare qua".

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STANISLAV - Lobotka: "La Champions è un sogno di tutti, ce la giocheremo con chiunque, in passato ho pensato di andar via, poi è arrivato Spalletti e tutto è cambiato, rinnovo? SIamo a buon punto, io voglio restare in azzurro"

di Napoli Magazine

14/03/2024 - 08:40

NAPOLI - Stanislav Lobotka, centrocampista del Napoli, ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport: "Lo Scudetto? Ormai cominciamo a sentirlo dentro. La sensazione che si avvicina è sempre più forte, gara dopo gara, dopo ogni vittoria. I segreti di questo Napoli? Non so se è una chimica, certo una serie di fattori: la bravura di Giuntoli nello scegliere i calciatori giusti; la forza di Spalletti che ci migliora; la serenità che ci concede la società. Poi, c’è fame dentro ognuno di noi, vogliamo lo scudetto, vogliamo regalarlo ai nostri tifosi che sono fonte di energia dentro e fuori dallo stadio. E puoi anche non star bene in quel momento, puoi non sentirti nel pieno della tua condizione, ma quando avverti la passione della gente, devi riuscire a dar qualcosa in più. Champions? Vincerla è un sogno per tutti, quindi anche per me, ma sappiamo che è difficile, tanto. Ci sono grandi club e questo basta e avanza per definire lo spessore dei concorrenti. Ma noi non abbiamo nulla da perdere, giocheremo senza pressioni, non siamo come il Real Madrid che invece le avvertirà, e quindi saremo leggeri ma decisi. Se riusciamo a passare il turno, potrebbe succedere di incontrarli e noi li affronteremo - loro o chiunque altro - con la convinzione di potercela giocare. Il Napoli in finale non se l’aspettano. Difficoltà in passato? Ho vissuto un momento difficile, non giocavo, poi nel febbraio del 2021 ho avuto il primo dei due interventi alle tonsille. Ma comunque era venuta meno in me la fiducia, ero diventato improvvisamente triste. Ho pensato di andare via? Certo che sì: perché chiunque resti sempre fuori a un certo punto si fa delle domande e può essere tentato di scegliere nuove soluzioni. Certi ragionamenti sono scontati, anche inevitabili: pensavo che Gattuso volesse un tipo di giocatore diverso, non trovavo spazio e quindi per me c’erano problemi. E l’idea di cercare un altro club l’ho avuta. Poi ho perso sei chili, è arrivato Spalletti ed è cominciata un’altra storia. Il mister mi ha concesso a Napoli l’opportunità di ricominciare, dopo una partenza complessa: penso che qui, ormai, in pochi credessero in me. Non era certo semplice. E lui non ha avuto dubbi. Spalletti ha avuto un ruolo, anche abbastanza importante, è tra i tre mister che mi hanno indirizzato la carriera: gli sono grato per avere creduto nelle mie qualità. Osimhen? È tra i primi quattro centravanti al mondo con Haaland, Lewandowsky e Benzema. Calciatori impressionanti, decisivi. Kvaratskhelia è tra i primi tre esterni offensivi, con Vinicius e Mbappé. Lo so che in tanti mi accostano a Iniesta ma io, ovviamente, penso di essere un giocatore diverso. È bello essere paragonati a Iniesta, è una soddisfazione enorme, ma a tratti io ho anche avuto l’impressione che tutti si aspettassero molto da me, e ciò può aver creato anche una forma di pressione. Però è fondamentalmente giusto che mi chiamiate Lobo. I miei idoli? Ronaldinho del Barcellona. Poi sono cresciuto, sono cambiato, ho interpretato il calcio attraverso nuove letture, le mie, quelle di un centrocampista, ho cominciato a restare incantato da Iniesta e da Xavi, poi da Modric e poi Verratti, tutti dello stesso livello, tutti di altissimo livello. Rinnovo? Diciamo che siamo a buon punto, stiamo chiacchierando. È chiaro che io voglio restare qua".