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IL COMMENTO - Rosa Petrazzuolo: "Juan Jesus in buona fede, ma Acerbi assolto per mancanza di prove"
26.03.2024 16:58 di Napoli Magazine

NAPOLI - Desta grande perplessità la decisione del Giudice Sportivo Mastrandrea che ha assolto Acerbi dalle accuse di insulti razzisti a Juan Jesus nel corso di Inter-Napoli per mancanza di prove. Pur senza mettere in dubbio la buona fede del soggetto offeso, si sottolinea come non si raggiunga nella fattispecie il livello minimo di ragionevole certezza circa il contenuto sicuramente discriminatorio dell’offesa recata e si rileva pure che nella fattispecie la sequenza degli avvenimenti e il contesto dei comportamenti è teoricamente compatibile anche con una diversa ricostruzione dei fatti, essendo raggiunta sicuramente la prova dell’offesa ma rimanendo il contenuto gravemente discriminatorio confinato alle parole del soggetto offeso, senza alcun ulteriore supporto probatorio e indiziario esterno, diretto e indiretto, anche di tipo testimoniale. In questo modo mi viene da osservare, che si finisce per tollerare e consentire ogni tipo di offesa verbale discriminatoria purché l’offendente adoperi modalità non plateali, non percepibili dagli altri presenti in campo fuorché l’offeso, bersaglio indifeso della sua aggressività espressiva, discriminatoria e razzista. Nel caso specifico la domanda è: perché mai Juan Jesus, la cui buona fede non è messa in discussione dal Giudice Sportivo, avrebbe dovuto fare tale segnalazione all’arbitro se non si fosse sentito bersaglio di una gravissima discriminazione, che di fatto resta impunita e minimizzata?

 

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IL COMMENTO - Rosa Petrazzuolo: "Juan Jesus in buona fede, ma Acerbi assolto per mancanza di prove"

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26/03/2024 - 16:58

NAPOLI - Desta grande perplessità la decisione del Giudice Sportivo Mastrandrea che ha assolto Acerbi dalle accuse di insulti razzisti a Juan Jesus nel corso di Inter-Napoli per mancanza di prove. Pur senza mettere in dubbio la buona fede del soggetto offeso, si sottolinea come non si raggiunga nella fattispecie il livello minimo di ragionevole certezza circa il contenuto sicuramente discriminatorio dell’offesa recata e si rileva pure che nella fattispecie la sequenza degli avvenimenti e il contesto dei comportamenti è teoricamente compatibile anche con una diversa ricostruzione dei fatti, essendo raggiunta sicuramente la prova dell’offesa ma rimanendo il contenuto gravemente discriminatorio confinato alle parole del soggetto offeso, senza alcun ulteriore supporto probatorio e indiziario esterno, diretto e indiretto, anche di tipo testimoniale. In questo modo mi viene da osservare, che si finisce per tollerare e consentire ogni tipo di offesa verbale discriminatoria purché l’offendente adoperi modalità non plateali, non percepibili dagli altri presenti in campo fuorché l’offeso, bersaglio indifeso della sua aggressività espressiva, discriminatoria e razzista. Nel caso specifico la domanda è: perché mai Juan Jesus, la cui buona fede non è messa in discussione dal Giudice Sportivo, avrebbe dovuto fare tale segnalazione all’arbitro se non si fosse sentito bersaglio di una gravissima discriminazione, che di fatto resta impunita e minimizzata?